Che tipo di presidente della Repubblica serve all’Italia? In primo luogo un presidente che sia un custode e un garante della Costituzione, vale a dire che difenda le istituzioni da forzature populiste e demagogiche. Finora il clima sociale non si è praticamente mai increspato, segnando una bonaccia quasi costante, e quindi il sistema non è stato sottoposto a tensioni forti. Ma non è detto che, perdurando la crisi, anche questo stato di quiete perduri; e il nostro Paese ha una triste tradizione di violenza politica e sociale. È vero che non ci sono più né le ideologie millenaristiche né i fautori dell’ordine e della gerarchia, ma l’esasperazione nei confronti dei partiti e delle stesse istituzioni (ma anche delle banche, addirittura più invise dei partiti detto en passant: dati Swg aprile 2013) può portare a esplosioni incontrollate. Fin qui il ribollire di ansie e frustrazioni si è soprattutto riversato nel Movimento 5 Stelle, travolto da un successo imprevisto e di difficile gestione. Per il futuro non sappiamo. Quindi, un presidente che abbia la propria bussola ideale nella Costituzione assicura una gestione ferma e sicura di fronte a possibili – e anch’essi imprevedibili – scenari di crisi sociale e, inevitabilmente, politica.
In secondo luogo serve un presidente che abbia un riconoscimento internazionale.