Europa

Una crisi si aggira per l’Europa, la crisi della sinistra. Per uscirne, le formazioni di sinistra non possono non ripartire dal porsi con assillante preoccupazione la sfida dell’eguaglianza

Per la prima volta nella storia svedese un partito di estrema destra, nazionalista, xenofobo con origini fasciste e apertamente contrario all’immigrazione è secondo partito e fornirà un supporto esterno al governo

La costruzione del ponte di Sabbioncello risolve la discontinuità territoriale della Croazia. Ma non solo: rafforza la connessione autostradale dei Balcani e quindi dell'Europa 

Abbiamo vissuto una fase particolare della storia europea, che purtroppo non siamo riusciti a comprendere per poter immaginare oggi l’Europa al di là della dicotomia Ue/non-Ue

Non sappiamo con certezza come il nuovo esecutivo utilizzerà i fondi europei previsti per la Pubblica amministrazione, tra misure tampone e riforme legislative settoriali. Si prospettano (almeno) tre scenari

La stampa internazionale spesso descrive l’Italia come un Paese altamente indebitato, incapace di attuare riforme strutturali, che potrebbe trascinare l’Europa nell’abisso. Ma è davvero così?

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro sono quasi 50 milioni le persone a venire sfruttate a livello sessuale, lavorativo e per attività illegali. E il fenomeno si consuma anche nelle città occidentali

La prosecuzione a oltranza della guerra spinge nubi sempre più nere sull’Europa e sull’Italia e trova i governi in difficoltà nel sostenere imprese e famiglie, dopo la crisi pandemica appena vissuta 

La presenza di turismo internazionale ha agito da palliativo per le economie dei Paesi dell'Europa meridionale, ma l'eccessiva dipendenza dal settore turistico comporta insidie sulle quali occorre riflettere tempestivamente

Oggi più che mai occorrerebbe una visione sinergica e multilivello di politica monetaria, fiscale e industriale in Europa. L’attuale dirigenza europea fatica ancora a individuarla

Ha senso parlare di un Piano analogo a quello che aiutò l'Europa a uscire da due guerre mondiali in relazione all'Ucraina? Può reggere il confronto un intervento massiccio a favore dell'Ucraina, oggi?

Nella sua prima uscita pubblica, la ex cancelliera dimostra di essere in grado di contribuire ad allargare i confini di una discussione troppo concentrata sulle armi e poco sul futuro

L’isola di Gotland riveste un ruolo strategico nell’area baltica: si trova a circa 90 chilometri dalla Svezia continentale, a 130 chilometri dalla Lettonia e a soli 248 chilometri dall’enclave russa di Kaliningrad

In poche settimane, l'aggressione all'Ucraina ha spostato l'orientamento delle opinioni pubbliche svedese e finlandese rispetto all'ingresso dei due Paesi nella Nato. Una scelta comprensibile, ma di cui è difficile cogliere del tutto la portata

L'Eurovision, popolato da divi nazionali e da meteore kitsch, è stato snobbato per anni dall’Italia, almeno fino alla vittoria dei Måneskin. E ora il festival è arrivato a Torino

L’Ungheria si trova nel vortice di una guerra i cui sviluppi sono pericolosi anche per un mago della sopravvivenza politica come Viktor Orbán. E continua a spaccare l'Unione europea

In tempo di guerra i sentimenti dei Paesi dell’Est ci risultano più comprensibili, perché più funzionali alla difesa dall’aggressione di Putin. Attenzione però: non è detto che a Ovest li capiamo davvero

Parlare dell'esistenza di un'intera «generazione» Erasmus è fuorviante perché quest'esperienza riguarda solo una piccola minoranza di giovani. Per questo motivo l’Ue deve elaborare strategie di integrazione meno elitarie e più inclusive

Il successo del Pnrr dipenderà da un cambio di strategia per portare l’economia italiana ed europea su una traiettoria di sviluppo sostenibile sul piano ambientale e meno disuguale sul piano sociale

Una trattativa implica concessioni da tutte le parti in gioco. Puntare al cambio di regime è invece un modo per far proseguire la guerra senza prevedere una via d'uscita che non sia la vittoria totale dell'Occidente. Una strada pericolosa

Un mese è trascorso da quando il 24 febbraio la Russia di Putin ha invaso l'Ucraina. Non sappiamo se sarà il primo mese di molti. Ma questo lasso di tempo dovrebbe esserci servito per capire quanto siamo stati ciechi

Non ci sono dubbi su chi abbia scatenato questa guerra. Ma non possiamo accontentarci di questa certezza. Non possiamo non farci delle domande su quel che sta accadendo, rimettendo in discussione anche molte nostre convinzioni