Sul vetro smerigliato della sua Linhof 10 × 12 il grattacielo staliniano appariva doverosamente a testa in giù. Mosca, un giorno del 2007: mentre cercava l’inquadratura giusta, Gabriele Basilico notò la ragazzina nativa digitale che da un po’ gli ronzava attorno, incuriosita da quel macchinario stregonesco e antico.
Richard Titmuss è noto a pochi in Italia, tolta la cerchia ristretta degli studiosi di politiche sociali. In Inghilterra, ove invece se ne conserva memoria molto vivida e il suo lavoro è ancora un riferimento fermo per molti studiosi in diverse discipline, fu anche un personaggio pubblico
«Czesław Miłosz, il poeta polacco, lo scrittore, il diplomatico, l’esiliato, il Premio Nobel, è una figura che sembra incarnare gli sconvolgimenti del Ventesimo secolo». Così lo descrive il poeta americano Charles Simic
Manlio Rossi-Doria, meridionalista e studioso di economia e politica agraria, nasce a Roma nel 1905 e muore nel 1988 nella stessa città. Ma trascorre la maggior parte della sua vita a Napoli e nel Mezzogiorno.
L’arte e il potere, più strettamente la musica e il regime: fiumi di pianti e passioni, montagne di parole e prepotenze hanno sempre imposto al mondo il problema, forse insolubile, del rapporto fra i due elementi e le mille questioni annesse.