Attive in misura crescente nella vita politica, non di rado le donne vi raggiungono posizioni di vertice: basti citare, per restare all'oggi e ai maggiori paesi occidentali, Martine Aubry e Ségolène Royal, che in Francia si sono contese la guida del Partito socialista e la candidatura alle elezioni presidenziali; Angela Merkel, cancelliera tedesca; Hillary Clinton, che dopo aver perso per un soffio le primarie democratiche negli Usa, ha sostituito Condoleezza Rice nella carica di segretario di Stato.
Dov'è finita la questione meridionale?
La questione meridionale sembra essere scomparsa dal dibattito
pubblico, scalzata dall'emersione della questione settentrionale.
Ma questa scomparsa è tutt'altro che indolore perché si scontra con
la durezza della cronaca, gli indicatori economici e la confusa
vicenda della nascita di un partito del Sud.
Le grandi democrazie europee da tempo aiutano le famiglie a crescere i giovani, assistere gli anziani e a creare ricchezza sostenendo il lavoro delle madri e di tutte le donne. Una tradizione che non esiste in Italia dove le famiglie sono sempre più sole, prive di quel sostegno che migliorerebbe la qualità della vita e favorirebbe lo sviluppo.
Il "massacro" è quello che sull'Appenino bolognese, nei pressi di Monte Sole, costò la vita a quasi ottocento persone, uccise in oltre cento diverse località di eccidio distribuite sul territorio. Questo di Baldissara e Pezzino è uno dei libri più belli, certamente il più completo, sulla strage compiuta dalle truppe tedesche tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nota come "strage di Marzabotto".
I nazionalisti scozzesi e quelli catalani, il Blocco Fiammingo e la Lega Nord, i separatisti baschi e quelli corsi: le mobilitazioni autonomiste e separatiste, lungi dal costituire residui di una politica arcaica, hanno conquistato un ruolo di primo piano sulla scena politica europea.