Riccardo Fassone dialoga con Elisa Farinacci prendendo spunto dal proprio articolo Il gioco nella vita mediale, pubblicato nel fascicolo Il nostro digitale quotidiano («il Mulino», numero 3/2022, 519, a. LXXI).
Editoriale
Non c'è ormai attività della nostra vita quotidiana che non sia legata in qualche modo alla pervasività delle macchine e delle piattaforme. Dal risveglio al momento in cui la giornata si chiude, la nostra vita digitale non conosce soste. Con tanti vantaggi, non pochi rischi e ancora molte incognite.
Riccardo Fassone dialoga con Elisa Farinacci prendendo spunto dal proprio articolo Il gioco nella vita mediale, pubblicato nel fascicolo Il nostro digitale quotidiano («il Mulino», numero 3/2022, 519, a. LXXI).
Carolina Bandinelli e Alessandro Gandini dialogano con Ilaria De Pasca prendendo spunto dal loro articolo Sesso, amore e dating, pubblicato nel fascicolo Il nostro digitale quotidiano («il Mulino», numero 3/2022, 519, a. LXXI).
«È la piattaformizzazione delle nostre esistenze a essere particolarmente rilevante e densa di implicazioni sociali, politiche ed economiche». Luca Barra e Laura Sartori dialogano con M. Eleonora Landini prendendo spunto dal loro articolo L'infrastruttura che permea le nostre vite, pubblicato nel fascicolo Il nostro digitale quotidiano («il Mulino», numero 3/2022, 519, a. LXXI).
«Navigando, da persone diventiamo utenti: il nostro stato cambia mentre veniamo metadatati, tracciati, segmentati senza sosta. È quello che definisco il web estrattivo». Valerio Bassan dialoga con Nicola Pedrazzi prendendo spunto dal proprio articolo Informazione, sorveglianza e libertà, pubblicato nel fascicolo Il nostro digitale quotidiano («il Mulino», numero 3/2022, 519, a. LXXI).
«Analizzare i rischi di una digitalizzazione selvaggia delle pratiche educative non significa disconoscere le potenzialità delle tecnologie digitali per l'istruzione». Manuela Delfino e Fabio Paglieri dialogano con Antonio Ballarò prendendo spunto dal loro articolo Digitale a scuola: troppo, poco o sbagliato?, pubblicato nel fascicolo Il nostro digitale quotidiano («il Mulino», numero 3/2022, 519, a. LXXI).
Abbiamo ancora bisogno di intellettuali? Proprio mentre la distinzione fra esperti, sapienti e vocianti si fa sempre più sfumata, è necessario cogliere il ruolo che chi ha conoscenze utili al dibattito pubblico per la crescita di una società potrebbe dare. A poco serve rimpiangere gli intellettuali engagé del passato, se noi stessi non crediamo utile il ritorno sulla scena pubblica di una nuova figura di pensatore non autoreferenziale. A una condizione, naturalmente: che l’accademia sappia ripensare il proprio ruolo rimuovendo gli ostacoli alla formazione di una nuova classe di docenti, con uno sguardo meno ristretto ai propri saperi specialistici e più aperto ai problemi del mondo reale.