Varie

La storia ci insegna che, al momento dell’elezione, se non si riesce a raggiungere un’ampia convergenza su un nome, con gli scrutini che si succedono a lungo potrebbe arrivare alla presidenza un candidato che riesce a malapena a tagliare il traguardo

Una comparazione tra i modelli repubblicani euro-americani aiuta a comprendere le peculiarità del ruolo presidenziale nell’Italia repubblicana. Far interagire l’esercizio dei poteri con i linguaggi presidenziali aiuta a connettere i settennati

Sgombrato il campo dalle candidature di cartapesta, ci si accorgerà in fretta che le mosse a disposizione delle forze politiche per la partita del Quirinale sono a malapena tre. Chi ne propone altre sta bluffando o sta giocando col fuoco

Indispensabili uomini chiave, invisibili ma tuttavia influenti interpreti-registi delle strategie presidenziali: sono i grand commis della Repubblica, a cominciare dai segretari generali al vertice della «macchina» interna del Quirinale

Nella nostra Repubblica l’interdipendenza dei poteri ha funzionato da meccanismo di assorbimento di crisi e incertezze. Oggi sta maturando una condizione nuova, che rischia di porre le premesse di un possibile scossone

Una sentenza dello Stato del Mississippi minaccia il diritto delle donne di controllare il proprio corpo. E i giudici della Corte suprema, a maggioranza cattolica, sembrano disposti a mettere in discussione i precedenti storici

Un documento che merita una rilettura poiché ricco di insegnamenti ancora attuali, sia sui rapporti tra capo dello Stato e governo, sia sul sistema elettorale

Proprio perché l’elezione del Capo dello Stato è una questione di sistema, una corretta considerazione della sua posizione e un serio impegno delle forze politiche a sbloccare la riforma del sistema elettorale aiuterebbero a trovare una soluzione

Le proteste esplose nell'immenso Paese ex-sovietico dell'Asia centrale ci hanno colto di sorpresa. Eppure vengono da lontano e testimoniano problemi che si sviluppano dagli enormi divari tra la massa della popolazione e l'élite

Uno dei due partiti su cui si fonda la democrazia americana si rifiuta di guardare la realtà. O meglio, la conosce ma gioca sui dubbi nella speranza di mantenere il fuoco vivo sotto alla pentola del risentimento fino al 2024

Per molte ragioni, buone e cattive, il sistema politico italiano si trova proprio alla soglia di cambiamenti degni della massima attenzione (e preoccupazione). Per questo l’imminente elezione del Capo dello Stato va seguita da vicino

Ne Il principio responsabilità, Jonas affermava che per salvare il pianeta dobbiamo fondare una nuova etica. È la stessa presa di coscienza su cui si insiste nel film Don’t look up. Se solo avessimo il coraggio di considerarlo seriamente

L’impiego dei brevetti, anche in campo medico, determina un’accumulazione sproporzionata della ricchezza e accelera le disuguaglianze sociali. Un rimedio potrebbe trovarsi, almeno nel breve periodo, nello strumento fiscale

Si fa strada l'ipotesi che ad essere eletto prossimo capo dello Stato possa essere Mario Draghi. Ma come districare la matassa istituzionale provocata dall’elezione del presidente del Consiglio alla presidenza della Repubblica?

La radicalizzazione dei conservatori, in crisi di identità e sempre più attratti dall’estrema destra, è il maggior pericolo per la democrazia del XXI secolo

Trieste è diventata mediaticamente la capitale delle manifestazioni negazioniste, per poi divenire anche culla dei contagi. Una ricerca fotografa la posizione dei giovani del Triveneto sul Covid e le misure per combattere la pandemia

Il governo ha presentato una sua proposta di legge delega per una riforma fiscale. Come può essere valutata, anche alla luce delle divisioni politiche all'interno dell'esecutivo?

La radicalizzazione della vita pubblica americana si è ormai tradotta in una vera guerra civile politica che rischia di erodere gli stessi fondamenti costituzionali della democrazia liberale

Il trionfo di Gabriel Boric, 35 anni, al secondo turno delle elezioni presidenziali cilene, il presidente più votato dal ritorno della democrazia, è un risultato sorprendente, ma anche atteso

Arkadij Dubnov ricorda quei giorni del 1991 e il ruolo che svolsero i dirigenti delle Repubbliche assoggettate al patchwork sovietico nel definire il passaggio al post-Urss

Il racconto dei giorni di Glasgow, tra l'ottimismo delle tante e colorate manifestazioni pacifiche per un futuro che può cambiare e la rabbia per un modello sbagliato, tuttora dominante

Le tensioni nella grande Urss negli anni Ottanta sono palpabili, e uno dei motivi è da imputarsi all'emarginazione di cui soffrivano gli intellettuali, in particolare quelli di origine non russa

In occasione dell’anniversario del crollo del sistema sovietico la società russa è ancora divisa tra coloro che hanno subito i nefasti effetti economici della transizione democratica e una generazione che quel periodo quasi non lo conosce

È bastato un anno all’autorevole «The Economist» per mutare bruscamente il proprio giudizio sull’Italia, un tempo fanalino di coda, oggi piccola locomotiva europea. Tra depressioni e facili entusiasmi, come stanno le cose?