Una ricerca classica sugli insegnanti efficaci, negli anni Novanta del secolo scorso, aveva evidenziato che una delle caratteristiche qualificanti i migliori insegnanti era che essi, all’inizio dell’anno scolastico, dedicavano molto tempo a spiegare e condividere le regole di comportamento in classe e a scuola,
[...]Siamo ormai a ridosso dell’avvio dell’anno scolastico e, da questa settimana, le studentesse e gli studenti italiani rientreranno a scuola per i corsi di recupero. In alcuni casi a distanza, in altri in presenza. In altri ancora, questa fase verrà affrontata con l’avvio vero e proprio della scuola, quindi rimandata di qualche tempo ancora.
[...]Interno borghese evocato da piccoli dettagli (libreria disordinata con metodo, riproduzione di un Kandinskij alla parete). Ora indefinita del mattino. Un computer non di ultimo modello sulla scrivania.
[...]La pandemia ridefinisce le priorità, mostrando la differenza tra ciò che è indispensabile e ciò che non lo è. Questo vale anche per la scuola. A partire dal 7 marzo la scuola italiana si è mobilitata ovunque e con ogni mezzo a disposizione per garantire la continuità dell’istruzione degli alunni
[...]Ho l’abitudine di spiegare camminando, nello spazio che separa la cattedra dalla prima fila, stando attenta a non inciampare nei piedi degli studenti che sporgono oltre le gambe del banco. Scrivo alla lavagna, riempiendomi i vestiti di polvere di gesso. Mi piace guardare i volti dei ragazzi, per essere pronta a dare loro la parola quando vogliono intervenire, per decifrare le espressioni di perplessità, per scorgere chi è rimasto indietro o semplicemente si è perso un pezzo perché era distratto.
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