Capita di trovare, tra i post delle bacheche social di alcuni veneziani, immagini di bolli di sezione datati “1 dicembre 2019”. Sono i bolli che attestano la partecipazione al voto al referendum – il quinto – sulla separazione di Venezia da Mestre e si trasformano quasi nella rivendicazione identitaria di pochi resistenti. Ha in effetti prevalso l’astensione: solo un veneziano su quattro si è recato alle urne.
[...]L'emergenza casa nel Paese degli affitti. La Germania è stata per anni il “Paese degli inquilini”: una normativa estremamente favorevole e l’esperienza della Seconda guerra mondiale spingevano i tedeschi a non investire i propri risparmi nell’acquisto di una casa. Il “mattone” non era redditizio e, contrariamente al caso italiano, tutt’altro che sicuro (dopo la guerra il Paese era stato in buona parte letteralmente raso al suolo).
[...]Una rivoluzione tranquilla. Il 18 settembre Michael D. Higgins, presidente della Repubblica irlandese, ha firmato il trentaseiesimo emendamento della Costituzione repubblicana, che abolisce l’ottavo emendamento in ottemperanza al risultato del referendum tenuto lo scorso maggio.
[...]Quale futuro per la Macedonia? Domenica scorsa i cittadini della Repubblica di Macedonia sono stati chiamati alle urne per un referendum consultivo che chiedeva loro: “Siete favorevoli a divenire membri dell’Unione europea e della Nato
[...]L’Italia potrebbe essere investita a breve da un profondo cambiamento nell’organizzazione e nel finanziamento di gran parte dei suoi servizi pubblici, con il decentramento ad alcune regioni tanto di estese competenze quanto di risorse finanziarie assai ingenti (sottratte conseguentemente a tutte le altre).
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