Il virus giustifica la limitazione della libertà di circolazione. È limitata all’immediatezza delle rispettive abitazioni (non tutte confortevoli o salubri), nel comune di residenza in Italia, nella sospensione dello spazio Schengen in Europa.
[...]L’applicazione da cellulare che uso come navigatore mi guida giù per una circonvallazione larga e trafficata come in tutte le grandi città. Ho appena lasciato il quartiere europeo, con gli immensi edifici a specchio che ospitano le istituzioni comunitarie e la miriade di uffici di organizzazioni e realtà ad esse legati.
[...]Servono saperi appropriati e rigorosi per contrastare discorsi pubblici e politici che, rafforzati da una potente eco mediatica, reggono la
[...]Un’altra epoca, un’altra storia. La cosiddetta area Schengen, che sancisce la libera circolazione delle persone, è figlia di un mondo diverso dall’attuale. L’accordo venne firmato da cinque Stati (i tre del Benelux, Francia, Germania) nel 1985. Via via, vi aderirono altri Paesi, come l’Italia nel 1990.
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