1945, l’Italia è libera da pochi mesi, dovunque distruzione e macerie. Dalla stazione di Milano, il 16 dicembre parte il primo treno speciale che porta 1.800 bambini a Reggio Emilia, dove altrettante famiglie, per la massima parte composte da militanti comunisti, li ospiteranno fino alla primavera.
[...]La scuola è di nuovo nell’emergenza. Tutti gli studenti e le studentesse delle scuole superiori sono tornati alla didattica a distanza; nelle regioni “rosse”, che aumentano con il passare dei giorni, seguono le lezioni da casa anche gli alunni e le alunne delle seconde e terze medie;
[...]La crisi sanitaria ha fatto emergere disuguaglianze in campo educativo e dinamiche di esclusione. In Italia hanno interrotto la scuola 9 milioni di bambini, bambine e ragazze e ragazzi, oltre a 1 milione di bimbi e di bimbe dei nidi e dei servizi educativi
[...]“Papà, perché non posso andare a scuola? Cosa ho fatto di male?”. È la domanda che il figlio di un amico, un bimbo di terza elementare, ha rivolto al padre, che gli diceva che la scuola era di nuovo chiusa, per un atto di imperio
[...]Andrea ha appena un anno. I suoi genitori hanno iniziato a litigare incessantemente quando lui era nella pancia della mamma. Così hanno deciso di separarsi, ma lo stanno facendo con grandi difficoltà e continue recriminazioni l’uno contro l’altro, in un clima di profondo rancore.
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