In un affollato cocktail party serale ai primi di maggio, a Budua in Montenegro, tra imprenditori, politici, amministratori, vari stakeholders e qualche professore universitario, si poteva cogliere la trasformazione civile e transnazionale in atto nell’Adriatico. Che non è più quello che ancora in molti immaginano: il mare confine con l’“altro”.
Sono ormai vent’anni che l’Ue incoraggia la collaborazione fra le regioni adriatiche tramite progetti Interreg transfrontalieri
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