Assalto alla Grande Mela. In lingua italiana, sono state ribattezzate le «cimici rosse», ma per la Grande Mela sono semplicemente «bedbugs», insetti succhiasangue che assaltano le loro vittime a notte fonda. L’ultima grande piaga a tenere in ansia New York City non è la crisi di un colosso finanziario, né l’ennesima minaccia terroristica. Tanto i broker di Wall Street quanto la gente comune sono, ora, alle prese con questi piccoli insetti, che attaccano quando le difese sono più basse, cioè durante il sonno. Abitudine riscontrata nei piccoli ospiti indesiderati è infatti quella di annidarsi nelle intercapedini, con predilezione particolare per le camere da letto, dove possono muovere verso il malcapitato con maggiore facilità. Difficilmente vengono scorte durante il giorno: mentre il padrone di casa è attivo se ne stanno rintanate nei loro cantucci di fortuna, per poi colpire non appena la preda si assopisce. Costui, al risveglio, non troverà segno del loro passaggio se non sul proprio corpo, nelle file di pustole inconfondibili lasciate dagli invertebrati, che lo condanneranno a settimane di prurito.

Generalmente, i morsi delle bedbugs sono di un rosso acceso e ben evidenti sulla cute, di modo che difficilmente possano essere confusi con il becco di una zanzara. Fortunatamente, però, non pare rechino danni particolari alla salute dell’uomo. Ma per il suo portafoglio e le sue relazioni sociali, sì. Non appena il newyorker si scopre preso di mira, allo sgomento si affiancano le procedure d’emergenza per avere la meglio sui fastidiosi insetti. La prova della verità è costituita dal materasso: se, togliendo le lenzuola, il padrone di casa scorge minuscole presenze di un rosso acceso, allora non solo le bedbugs stanno colonizzando la sua dimora, ma hanno trovato di che banchettare coi suoi globuli rossi. Le incorreggibili bedbugs, infatti, assumono forma definita all’occhio umano solo dopo aver succhiato il sangue della propria vittima, da cui deriva la denominazione «vampiresca». Ma non è tutto: ciascuna di esse può arrivare a deporre fino a cinque uova al giorno, di modo che, in poche settimane, la popolazione cresce a dismisura. Sfrattare questi insetti è tutt’altro che semplice: non volano, per cui aprire le finestre è inutile. Resistono ad alte temperature, quindi alzare il riscaldamento non produce risultati. Il primo passo è la sostituzione del materasso, cui deve seguire il lavaggio a 45 gradi di tutti gli indumenti, altro bacino dove usano radunarsi le cimici. Va da sé che molti capi risulteranno inutilizzabili, per cui anche un ricambio del guardaroba si rende spesso necessario. Per dare il colpo di grazia agli insetti, infine, non si può rinunciare alla disinfestazione con prodotti specifici, che obbligano il padrone di casa a un paio di notti all’addiaccio.

Soltanto negli ultimi dodici mesi le segnalazioni nell'area di New York sono state 12.768, convincendo l'amministrazione cittadina guidata da Michael Bloomberg -  che dallo scorso aprile ha varato un piano straordinario di prevenzione - a dotarsi di una muta di cani specializzati nel fiutare le pesti. Naturalmente mentre la psicosi si diffonde, le ditte specializzate in disinfestazioni si fregano le mani facendo affari d’oro. Nelle ultime settimane i maggiori organi d’informazione, come il «New York Times» e il «Wall Street Journal», hanno dedicato articoli e commenti sulle bedbugs, contribuendo a mutare la minaccia in vera e propria fobia collettiva. I distretti più colpiti sono Brooklyn e il Queens, ma anche la modaiola Manhattan non dorme sonni tranquilli. Negozi e siti d’interesse iperaffollati come Abercrombie & Fitch, Niketown, il Lincoln Center e l’Empire State Building hanno combattuto la loro guerra con le pesti dei materassi, chiudendo al pubblico per alcuni giorni. Le cimici apprezzano particolarmente le scuole, e i dati parlano chiaro: 137 casi a Brooklyn, 109 nel Queens e 45 a Manhattan. Gli scenari del “campo di battaglia” sono apocalittici, con quintali di materiale didattico rinchiusi nei sacchi di plastica, per isolare gli insetti, e quindi buttati al macero. Ma avere a che fare con le bedbugs significa anche disagi sul posto di lavoro. I colleghi girano alla larga per evitare il “contagio” e per le dirigenze c’è il rischio di un esborso non da poco, nel caso le cimici abbiano migrato fino alla scrivania della loro vittima. Sono diverse le concause che hanno favorito l’esplosione del fenomeno: mobilità delle persone, condizioni igieniche dei mobili e degli indumenti e, non ultimo, la messa al bando di pesticidi come il DDT, che ha certamente agevolato la proliferazione. Certo è che la Grande Mela, mai come oggi, si sente bacata dagli insetti.