A sedici anni dal Freedom day. Il 27 Aprile del 1994 è stato un giorno memorabile nella storia del Sudafrica. Le prime elezioni democratiche significarono l’estensione del suffragio a tutte le razze e determinarono l’ascesa alla presidenza di Nelson Mandela, storico leader dell’Anc.A sedici anni esatti di distanza, le celebrazioni per il Freedom Day si presentano alla vigilia della più importante manifestazione sportiva che il Sudafrica si appresta ad ospitare: la Coppa del Mondo di calcio. In questi sedici anni molto è cambiato, ma molto deve ancora cambiare. Dal 1994 a oggi il tasso di povertà si è ridotto, scendendo da 53% a 48% della popolazione, grazie principalmente a un vasto programma di protezione sociale (sussidi a favore dei bambini e pensioni di anzianità), ma ampie iniquità inter-etniche nell’accesso all’istruzione e ai servizi sanitari, così come nelle opportunità economiche, caratterizzano ancora prepotentemente la società. Alcuni dati lo dimostrano in maniera inequivocabile: il numero dei poveri tra la popolazione nera è 50 volte superiore rispetto alla popolazione bianca, così come il mancato accesso all’assistenza sanitaria in caso di bisogno per i neri è 4 volte superiore rispetto ai bianchi; il 22% dei ragazzi neri di 20 anni è analfabeta contro l’1% tra i bianchi; tra la popolazione nera solo il 22% della popolazione ha completato almeno la scuola superiore mentre tra i bianchi rappresenta il 71%; il tasso di disoccupazione tra i neri è 27% mentre tra i bianchi è il 4%. La segregazione e le discriminazioni politiche sono state cancellate, ma non si può dire altrettanto per quelle socio-economiche. Tutte queste condizioni hanno fatto del Sudafrica uno dei paesi con il più alto tasso di criminalità al mondo e dove si registrano spesso episodi di violenza xenofoba nelle townships. Significativo, a questo proposito, il fatto che la spesa per la sicurezza privata ammonti a circa 2 miliardi di dollari l’anno e nel paese siano registrate circa 300.000 guardie di sicurezza.

Da quando nel 1999 Nelson Mandela ha abbandonato la guida del governo, il Sudafrica è entrato in una lenta ma profonda crisi politica. L’Anc, tuttora al governo del paese, tenta di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai propri fallimenti. Per questo cerca anzitutto di focalizzare l’attenzione su come la terra e la ricchezza siano ancora concentrate nelle mani dei bianchi e si è progressivamente impegnato per far nascere una élite economica nera (nonostante l’obiettivo originario fosse lo sviluppo di una vasta classe media, piuttosto che una ristretta classe privilegiata). Inoltre, agli occhi dell’opinione pubblica, gli sforzi messi in atto per attribuire in breve tempo molti poteri ad alcuni membri del partito sono apparsi prioritari rispetto alla battaglia contro la povertà. Gli scandali, la corruzione e il nepotismo sono diffusi ma sembrano sempre meno tollerati dalla popolazione che, sempre più spesso, protesta contro la scarsa qualità dei servizi offerti. Un caso che ha fatto molto scalpore è stato quello che ha colpito nel 2003 l’ex ministro della difesa Tony Yengeni, attivista anti-apartheid e membro storico dell’Anc, condannato per frode e corruzione nell’ambito di una commessa per la vendita di aerei da guerra per il Sudafrica. Il Sudafrica ospiterà la Coppa del Mondo con orgoglio e mostrerà al mondo intero quanta strada ha fatto in soli 16 anni. Tuttavia, nonostante il percorso intrapreso, il paese non è ancora unito: un recente sondaggio ha evidenziato che solo il 50% dei bianchi tiferà per la nazionale di calcio sudafricana. Non tutti i sudafricani bianchi hanno accettato il nuovo Sudafrica, ma sicuramente, nel corso della partita inaugurale contro il Messico, ci saranno sudafricani di ogni estrazione etnica che tiferanno per i “bafana bafana”. I Mondiali di calcio, così com’è stato il 27 Aprile del 1994, devono essere visti non come un traguardo raggiunto, ma come un ulteriore passo nel lungo cammino verso la realizzazione del pieno potenziale del paese.

L'articolo è stato scritto in collaborazione con Chris Desmond