Nella nostra società si confrontano due modelli di conoscenza. Quello "aperto", che ha le sue radici nell'affrancamento della scienza moderna dalla magia e dalla religione, trova oggi espressione nel successo di Internet e nella proposta del software libero e open source, ma {C}anche in diverse altre esperienze: il rifiuto dell'Unione Europea di brevettare il software (come invece accade negli Stati Uniti), la legge italiana sui farmaci generici, la scelta di rendere pubblici i risultati della ricerca sul genoma umano. Il modello "chiuso" si è invece affermato negli ultimi trent'anni con l'industria del software, la privatizzazione della ricerca scientifica, l'estensione della proprietà intellettuale e in generale una visione della conoscenza come prodotto industriale. Sulla linea che unisce i due poli, sta a noi valutare - sottolinea l'autore di questo libro - la posizione capace di salvaguardare libertà individuali e bene collettivo. Rimaniamo infatti responsabili delle conseguenze che le nostre opzioni educative, morali e politiche avranno sulle generazioni future.

Luciano Paccagnella insegna Sociologia della comunicazione e Sociologia della conoscenza e delle reti nella Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Torino. Con il Mulino ha pubblicato "La comunicazione al computer. Sociologia delle reti telematiche" (2000) e "Sociologia della comunicazione" (2004).

Collana "Saggi", Bologna, Il Mulino, pp. 208, euro 16.