Quanto spazio concedono alla libertà dell’interprete un testo sacro come una sonata di Beethoven o un articolo della Costituzione? Nella musica così come nel diritto, di fronte a una legge o a una suite di Bach, l’interprete si muove sempre in una delicata zona di confine che si situa tra l’eseguire e il creare. Dall’anelito alla perfezione alla deriva dei virtuosismi, dal gusto dell’improvvisazione alla necessità dell’innovazione, il compito più alto, e arduo, dell’interprete è quello di farsi tramite fra passato e futuro.

il 21 settembre, a Brescia, nell'Aula Magna dell’Università Cattolica, Via Trieste 17, alle ore 18, nell’ambito degli incontri letterari del Festival X GiornateMario Brunello Gustavo Zagrebelsky presentano il loro libro Interpretare (il Mulino, 2016). Introduce e modera gli autori Alessandro Cannavò.