Viviamo in un Paese che non finisce di sorprenderci, specie per lo scarto straordinario che a volte si crea fra la realtà e la sua rappresentazione. Come quando il presidente del Consiglio annuncia per fine anno l’inaugurazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria sapendo – c’è da augurarsi – che i lavori programmati per circa 50 chilometri devono ancora essere avviati. O come nel caso del “merito” nelle politiche della ricerca e dell’università.
Nei giorni scorsi, in un intervento su "Repubblica" molto duro, ma estremamente documentato e del tutto condivisibile, la senatrice a vita Elena Cattaneo ha lamentato la circostanza che, mentre tutto il sistema dell’università e della ricerca italiana si dibatte in una gravissima carenza di fondi, si è deciso di lanciare il progetto dello Human Technopole sull’area ex Expo a Milano, con un finanziamento di un miliardo e mezzo nel prossimo decennio. Il progetto ha il fondamentale pregio, per il nostro presidente del Consiglio, di essere petaloso. Però la senatrice Cattaneo sottolinea come la decisione di affidare questo progetto all’Istituto italiano di tecnologia sia del tutto discrezionale e molto discutibile. Lo stesso Istituto ha già ricevuto cento milioni all’anno nell’ultimo decennio, “in buona parte accantonati in un tesoretto (legale ma illogico) che oggi ammonterebbe a 430 milioni”.