L’assenza del vincolo di mandato è al cuore ed è il cuore delle democrazie parlamentari nelle quali gli eletti debbono offrire rappresentanza politica – delle preferenze e degli interessi, delle aspettative e degli ideali degli elettori, non solo dei loro elettori.
L’ampia analisi condotta da Carlo Trigilia sui motivi dello svuotamento elettorale subito dal Pd conferma ciò che era intuitivamente percepibile: che progressivamente il Pd si sia trasformato in un partito rassicurante
I risultati delle elezioni del 4 marzo hanno messo in luce alcune specificità della situazione italiana rispetto alle altre democrazie avanzate dell’Europa occidentale. Anzitutto, solo in Italia formazioni politiche che manifestano una critica radicale al sistema politico, all’establishment e all’Unione europea superano insieme il consenso della metà dei votanti.
Tra il ’92 e il ’94 si è consumata l’agonia di quella che uno storico illustre come Pietro Scoppola ha chiamato «la Repubblica dei partiti». In quella Repubblica, secondo opinione comune, i partiti esercitavano un’influenza decisiva sullo Stato.
È la classica missione impossibile quella di fare l’oroscopo alla legislatura apertasi il 23 marzo: non solo perché in politica comunque le variabili sono tante e imprevedibili, ma perché in questo caso neppure il quadro di partenza è decifrabile con chiarezza.