Nei giorni scorsi l’istituto Swg ha rilanciato i risultati di un sondaggio secondo cui i giovani italiani avrebbero attribuito, in occasione della recente tornata elettorale, un ampio consenso alla Lega: ben il 38% di voti nella fascia di età 18-21 anni,
Lo scorso febbraio, durante un convegno presso la Sala Chiamata del Porto di Genova sul futuro del lavoro portuale, Luca Becce, presidente dell’Associazione nazionale terminalisti portuali Assiterminal (che rappresenta l’imprenditoria portuale associata e stipula per parte datoriale il contratto collettivo nazionale dei lavoratori dei porti), così rispondeva a una domanda sull’automazione:
Primum vincere deinde philosophari oppure primum philosophari deinde vincere? Se sia meglio dedicare tutte le proprie energie a conquistare una carica importante come quella di presidente della regione Emilia-Romagna e poi ragionare su cosa fare oppure se sia preferibile aprire un grande e approfondito dibattito sulla “filosofia” della politica, sui contenuti del riformismo, su che cosa debba e possa essere un partito del cambiamento nell’Italia sovranista? Già, perché il voto europeo del 26 maggio ha detto alto, forte, chiarissimo che in Italia i sovranisti (la Lega di Matteo Salvini e i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni ai quali si aggiungono alcuni esponente di sinistra e i loro cattivi maestri) costituiscono una ampia maggioranza e che l’alternativa è debole, scompaginata, confusa.
Pur non condividendo quello che fa, come lo fa e gli obiettivi che ha, molti accettano passivamente l’idea che l’estrema destra dia voce al disagio delle periferie italiane. Intorno a questa interpretazione si coagulano molti dei discorsi su CasaPound, anche nella sinistra più critica e radicale.
Quando Roma diventa capitale d’Italia il suo comune viene fatto coincidere evidentemente con l’ultimo lembo dell’ormai estinto Stato Pontificio: esso misura ben 213 mila ettari, oltre 1 ettaro a testa per ognuno dei 212 mila residenti ufficiali. Una proporzione, anzi una sproporzione clamorosa, che non si dà in nessun’altra grande città italiana (né europea, tuttora).