Il pezzo di Carlo Galli è la più brillante formulazione che sinora abbia letto dei giudizi, e soprattutto dei pregiudizi, ostili alla candidatura di Matteo Renzi a segretario del Partito democratico.
Sia chiaro: ‘democristiano’ non può e non vuole essere una connotazione negativa; designa semmai il moderatismo politico unito a un perfetto know how di potere.
Sì, c’è del marcio nella classe dirigente del Paese che, secondo Roberto Benigni, ha la costituzione più bella del mondo. In effetti, non c’è soltanto l’incapacità dei partiti di dare agli italiani una rappresentanza politico-parlamentare al passo
“Il Mulino” si è regolarmente e attentamente occupato di riforme istituzionali e elettorali. Riproponiamo ai lettori la parte propositiva di un articolo pubblicato nel fascicolo di luglio-agosto 1984 del nostro socio Gianfranco Pasquino.
Da ultimo la vicenda dell’arresto dei Ligresti, ma poco prima gli scandali di Finmeccanisca e Saipem: tutte riconferme di diffusione nel Paese di forme degenerate di crony capitalism, di un inestricabile intreccio relazionale tra affari e politica