L’accordo politico alla Camera è stato raggiunto e se non ci saranno altri incidenti di percorso al Senato più di 300.000 mila militari dell’Esercito, della Marina, dell'Aeronautica militare, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza potranno contare su una legge per esercitare le libertà sindacali
Le decisioni e gli strumenti posti in essere per far fronte alla pandemia causata dal Covid-19 hanno impatti importanti su ogni aspetto del quotidiano: lavoro, relazioni, economia, politica, cura. E l’ambito sportivo ha conosciuto, parimenti, una situazione inedita
Prima ancora che il blocco delle attività economiche dovuto alla diffusione a livello mondiale del Covid-19 determinasse una recrudescenza della povertà anche nelle aree del Paese in passato meno colpite dal fenomeno, in Italia si era verificato un importante elemento di novità. Secondo le stime comunicate di recente dall’Istat, infatti, nel 2019 l’incidenza di povertà assoluta registra un calo, con 148 mila famiglie in meno rispetto al 2018. Si riduce anche il numero degli individui in povertà (-447 mila).
Il dato complessivo va letto tuttavia nella sua articolazione interna con aree del Paese, come il Nord Est, dove il numero di famiglie in povertà assoluta è in aumento (+34 mila) e altre dove si registrano riduzioni di entità variabile: Nord Ovest (-25 mila), Centro (-42 mila), Sud (-56 mila) e Isole (-60 mila). Benché nel Mezzogiorno, e particolarmente nelle aree metropolitane, si sia registrata un’attenuazione, la povertà assoluta rimane elevata: il numero delle famiglie in tale condizione è infatti pari a 706 mila e quello di persone povere pari a 2.071.000, rispettivamente il 42% e il 45% sul totale nazionale (con un'incidenza dunque largamente superiore a quella demografica).
Il governo ha recentemente avallato la vendita all’Egitto di due fregate della Fincantieri, senza che alcun ministro sollevasse riserve. I partiti della maggioranza sono stati accusati di incoerenza, perché in precedenza avevano invocato durezza col regime egiziano in risposta al suo comportamento sull’assassinio di Giulio Regeni.
Nel dibattito italiano attuale sulla gestione della crisi sanitaria, economica e sociale e sulle prospettive di sviluppo per il Paese c’è un punto che non è stato ancora evidenziato ma che appare invece cruciale: le proposte e le idee emerse sin qui, tanto dal governo e dagli attori politici quanto da molti osservatori esterni ed esperti, si concentrano molto sul cosa fare