Ci sono strade e luoghi delle nostre città, spesso periferici o interstiziali, che si popolano di donne ma anche uomini e transessuali che vendono sesso. C’è la strada delle nigeriane, quella in cui si trovano le ragazze dell’Est Europa, le albanesi, oppure le romene, le bulgare o le ucraine; i cinema porno, le saune, i centri massaggi, la zona delle transessuali e i luoghi deputati alla prostituzione maschile.
Chi si augura che la stagione delle riforme aperta da Renzi a passo da bersagliere possa dare frutti apprezzabili per il Paese, dev’essere consapevole che ciò avverrà se essa potrà svilupparsi non solo nel corso di questa legislatura, ma anche nella prossima:
Ormai imbarazza tutti il tempo lunghissimo trascorso senza che il Parlamento riesca a eleggere i giudici necessari per consentire il regolare funzionamento della Corte costituzionale. A nulla sono valsi i richiami ripetuti, neppure quelli del capo dello Stato.
Il partito di governo e i suoi sostenitori (avversari di ieri, anzi dell’altro ieri considerando il “patto del Nazareno”)
L’evolversi della vicenda delle elezioni di tre giudici della Corte costituzionale in corso al Parlamento è di quelle che meriterebbero più attenzione e dibattito di quanto ce ne sia. Al momento ci sono severi moniti da parte del presidente Mattarella, dei presidenti Grasso e Boldrini,
Tanto per dire come sta cambiando e cambierà il lavoro. Domenica 29 novembre l’inviato del “Corriere della Sera” Massimo Gaggi ha pubblicato su “La Lettura”, l’inserto letterario del quotidiano, una corrispondenza molto interessante scritta da San Francisco: Lavoro a gettone, l’ora dei diritti.