Chi di scuola si occupa con competenza e passione ha apprezzato diverse cose del progetto di riforma del governo, pur giudicandolo migliorabile. D’altra parte, molta opposizione appare strumentale: o si limita a privilegiare le assunzioni degli insegnanti precari oppure ce l’ha con il governo Renzi per altre ragioni. Ma come si può migliorare il progetto attuale, che già valorizza l’autonomia della singola scuola, nel costruire la propria offerta formativa e quindi la più idonea squadra di docenti?
Il 20 maggio scorso, il giorno in cui a Roma la Camera dei deputati licenziava il ddl sulla scuola marginalmente migliorato che è ora all’esame del Senato, è stata pubblicata in Francia la riforma del collège (il ciclo corrisponde grosso modo alla nostra scuola media e primo biennio delle superiori) promossa dalla ministra Najat Vallaut-Belkacem.
Basterebbe l’ampiezza del dibattito pubblico che il progetto ha suscitato a marcare la distanza che separa la Francia e l’Italia
Le polemiche e le proteste degli insegnanti italiani sulla legge di riforma del sistema scolastico nazionale hanno assunto nelle scorse settimane toni assai violenti, e ancora proseguono, dal momento che il governo ha già ottenuto il voto della Camera, e dunque la legge sta diventando realtà. Uno dei suoi effetti sarà quello di disegnare una nuova figura di dirigente scolastico, dalle prerogative e dalle responsabilità decisamente accresciute,
L’assedio di Troia durò inutilmente per dieci anni: la città ne fu indebolita, ma resistette. Solo con lo stratagemma del cavallo, che i greci riuscirono a “vendere” come dono degli dei, fu possibile distruggerla. Come Troia la scuola è sotto assedio da oltre dieci anni, dalla riforma Moratti alla feroce “razionalizzazione” della Gelmini, e oggi rischia di essere stravolta grazie al “tormentone salvifico” dei 3 miliardi e delle 100.000 assunzioni.
Nel marzo 2015, diversi genitori e associazioni si sono mobilitati contro le insegnanti di alcune scuole dell’infanzia di Trieste e contro i promotori del progetto "Pari o dispari? Il gioco del rispetto", un progetto nato con l’obiettivo di favorire il superamento degli stereotipi di genere sin dalla scuola dell’infanzia per la promozione del rispetto e la prevenzione della violenza. Le accuse mosse spaziavano dal forzare bambine e bambini a travestirsi scambiandosi i vestiti, all’istigazione a toccarsi le parti intime;