Probabilmente non si realizzerà, ma i suoi effetti li ha già prodotti. È la previsione, contenuta nell’accordo di coalizione tra Övp e Fpö su cui si è costituito il nuovo governo federale austriaco, di garantire “ai sudtirolesi la possibilità di ottenere, in aggiunta a quella italiana, la cittadinanza austriaca”.
Molti secoli sono trascorsi da quando l’Europa s’impegnò nell’esplorazione e nella conquista delle terre al di là degli oceani, estendendo il proprio dominio sul Nuovo Mondo e sulle coste dell’Oceano Indiano,
Il caso catalano mi rafforza nella convinzione che l’Unione europea è una struttura (o una sovra-struttura) istituzionale creata dai governi degli Stati nazionali per garantire la sopravvivenza degli Stati stessi. Detto altrimenti, senza l’Ue gli Stati nazionali avrebbero avuto vita grama.
Divisi nell’adozione delle decisioni sulla ricollocazione e da un mancato accordo su una riforma ambiziosa del Sistema europeo comune di asilo, gli Stati dell’Unione hanno ritrovato coesione nel persuadere i Paesi terzi a trattenere e/o rimpatriare i propri cittadini e i migranti in transito nel loro territorio, inclusi i richiedenti asilo.
La complessa azione di governo delle migrazioni dal Nord Africa verso l’Italia, messa in campo dal ministro dell’Interno Marco Minniti, ha sollevato un vespaio di consensi e dissensi sia a destra sia a sinistra. Si è trattato di un buon termometro della delicatezza del problema migratorio e delle difficoltà cui vanno incontro le politiche che cercano di governarlo.