Nella piccola patria di Guido Piovene, che cominciò a parlarne con intelletto d’amore (per la precisione alla radio) nel 1954, la sosta nella città berica descritta da uno dei suoi figli di più raffinata cultura coincise con il consolidamento di un’immagine che agli occhi degli italiani avrebbe legato per molto tempo l’idea e il nome di Vicenza all’eredità palladiana e a una religiosità diffusa.
Nell’ultimo mezzo secolo, il Salento ha tentato più volte di scrollarsi di dosso la sua storica marginalità. Tuttavia il profumo dello sviluppo lo ha soltanto annusato. Per assaporarne il gusto pieno avrebbe dovuto mescolare e amalgamare le diverse essenze che lo compongono.
Il Friuli, come altri territori della Terza Italia, è stato investito a partire da metà degli Sessanta del secolo scorso da un processo di sviluppo della manifattura caratterizzato da una forte prevalenza di imprese di piccole e piccolissime dimensioni a proprietà familiare.
Se ci accontentiamo di uno sguardo televisivo, Ragusa e l’area degli Iblei sono riconoscibili per il mare, quello del dramma umanitario e quello della fiction. Al centro della provincia che ricalca i confini della antichissima Contea di Ragusa e Modica
Cosenza è un capoluogo di provincia del Mezzogiorno appenninico; una città priva di particolari marchi e di narrazioni, come gran parte dei centri urbani italiani medi e piccoli.