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n° 6

Il saggio d’apertura di Francesco Tuccari è una guida densa ed efficace alle ragioni profonde della crisi attuale; ad esso sono utili complementi l’articolo sul ritorno della diseguaglianza di Melloni e Soci e la recensione di Magali Sarfatti Larson all’importante libro di Block e Somers su The Power of Market Fundamentalism. «Il caso italiano» si occupa di politiche di Welfare - dai «beni comuni» (Saraceno) alle misure di contrasto della povertà (Peragine e Luongo) - ma anche di impresa (Trento e Mattei) e di politica (Salvati su Renzi). Il «Cattaneo ricerca» si ricongiunge idealmente agli articoli sul Welfare sondando una porzione di Welfare all’italiana, le badanti e le domestiche straniere. Consistente è poi la sezione «insegnare e imparare», a testimonianza dell’impegno che «il Mulino» da sempre dedica alla scuola. «La finestra sul mondo» contiene due articoli di grande interesse: quello di Chiara Bonfiglioli, che ci invita a riflettere, quando acquistiamo un indumento a buon mercato, sullo sfruttamento e sulle sofferenze di chi l’ha prodotto; e quello di Davide Bianchi sul referendum scozzese. In «idee» pubblichiamo un saggio di Cesareo e Livi Bacci sul difficile governo delle migrazioni, una ventata di razionalità e democrazia in una materia inquinata da pregiudizi, partigianeria e cinica ricerca di consenso elettorale. Non possiamo non segnalare, infine, il bellissimo «profilo» che Arturo Larcati dedica a Stefan Zweig e quindi, in chiusura, il tradizionale appuntamento con la «Lettura del Mulino», quest’anno inserita nella fitta rete di dibattiti e incontri costruita per celebrare i sessant’anni della società editrice. Il testo di Ignazio Visco dà una magistrale interpretazione dei cambiamenti economici, tecnologici e demografici avvenuti negli ultimi cinquant'anni.

Indice del fascicolo 6/14

editoriale

Plebiscitaria, ma soprattutto acefala. La democrazia nell'era post-democratica

Francesco Tuccari

il caso italiano

Le due innovazioni di Matteo Renzi

Michele Salvati

Si può pensare al Welfare come bene comune?

Chiara Saraceno

Misure di contrasto alla povertà in Italia

Vito Peragine, Patrizia Luongo

Uscire dalla crisi: la partecipazione del lavoro all'impresa

Sandro Trento, Alberto Mattei

insegnare e imparare

A che cosa serve andare a scuola?

Edoardo Lombardi Vallauri

Scuola e distanza dalla realtà

Mariangela Caprara

La scuola italiana è peggiorata?

Norberto Bottani

Tante scuole diverse: troppo diverse?

Daniele Checchi

Diseguaglianza sociale e politica scolastica

Mauro Piras

Perché mai dovrei diventare insegnante?

Luciano Benadusi

la finestra sul mondo

«Il meglio dei due mondi»: la Scozia resta nel Regno Unito

Davide Gianluca Bianchi

Il lato oscuro del Made in Europe. Industria della moda e sfruttamento

Chiara Bonfiglioli

profilo

Stefan Zweig

Arturo Larcati

macinalibro

Fred Block e Margaret R. Somers, "The Power of Market Fundamentalism"

Magali Sarfatti Larson

Cattaneo ricerca

Cittadini stranieri e lavoro domestico a Bologna negli anni della crisi

Raffaele Lelleri, Valerio Vanelli

l'anno scorso a Marienbad

Crisi economica e oligarchia politica: il ritorno della diseguaglianza

Nicola Melloni, Anna Soci

idee

Governare le migrazioni

Vincenzo Cesareo, Massimo Livi Bacci

la Lettura del Mulino

Perché i tempi stanno cambiando

Ignazio Visco

repliche

taccuino

indice dell'annata 2014


Gli altri fascicoli dello stesso anno

n° 5

Il saggio d’apertura di J.H.H. Weiler chiarisce subito una verità drammatica: sta crollando un quadro relativamente stabile e prevedibile di rapporti di forza internazionali. E non sono good news per noi europei.

n° 4

I lettori avranno tra le mani la rivista dopo le ferie estive, mentre questo editoriale viene scritto prima: ci auguriamo che il clima sarà allora cambiato, perché quello che si percepisce adesso, e trapela da questo numero, non è certo entusiasmante.

n° 3

Apriamo con Avishai Margalit e la sua tesi originale e profonda, che fa riflettere se si pensa all’Europa e all’assenza di un demos europeo: la vera libertà si può esercitare solo quando «ci si sente a casa», nel proprio Paese.

n° 2

Con le elezioni europee quest’anno è in gioco qualcosa di più importante del solito: un censimento pro o contro il tentativo di procedere e insistere sulla strada dell’unità europea. È in questo modo che gli autori degli articoli europei qui presentati leggono la crisi del grande progetto di Unione.

n° 1

Il numero è aperto da un saggio di Michele Salvati che, richiamandosi ironicamente ai vecchi standard da congresso di partito, tenta quella che si sarebbe detta un tempo l’«analisi della fase».

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