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n° 1

Questo numero è largamente dedicato al Mezzogiorno italiano e ai diversi aspetti di una arretratezza che non sembra conoscere crisi. A cominciare dai dati economici e dagli effetti delle politiche pubbliche, vengono trattati i temi più rilevanti per ridiscutere l’altra metà del Paese, quella che troppo spesso viene data per persa. «Che fine farà il Sud?»: nel tentare di rispondere, converrà ricordare che al Sud è legato il destino dell’intero Paese. Si parla del ruolo cruciale che la valorizzazione dei beni culturali dovrebbe svolgere, dello stato di sofferenza della scuola, del caso Ilva, della gestione dei beni confiscati alle mafie, dell’emigrazione al Nord, del ruolo di ammortizzatore sociale svolto dal lavoro sociale, di un caso concreto di disoccupati organizzati, delle nuove forme di imprenditoria giovanile. Ma su molti altri fronti gettiamo luce in questo numero, a cominciare dal pezzo di Luca Baldissara su politiche della memoria e spazio del ricordo, in un’Europa sempre più divisa, per proseguire con l’articolata analisi di Paolo Onofri sullo stato della nostra economia; cui fanno seguito, tra gli altri, Joel Mokyr intervistato da Emanuele Felice ed Enzo Cheli sulla riforma costituzionale. Oltre ai contributi sulla Polonia dopo il voto e sul ruolo decisivo svolto dalla Turchia nei confronti della crisi dei migranti e del suo rapporto con l’Europa.

Indice del fascicolo 1/16

editoriale

Politiche della memoria e spazio del ricordo in Europa

Luca Baldissara

il caso italiano

Luci e ombre di una riforma costituzionale

Enzo Cheli

Economia mondiale, economia italiana: un contrappunto

Paolo Onofri

Le primarie: un bilancio politico

Luciano Fasano

Un racconto di parte: la corruzione nei giornali italiani

Paolo Mancini, Marco Mazzoni

che fine farà il Sud?

La crisi del Mezzogiorno e gli effetti perversi delle politiche

Carlo Trigilia, Gianfranco Viesti

La nuova imprenditorialità giovanile al Sud

Paola De Vivo

Ilva, Taranto: un caso paradigmatico

Paolo Bricco

Patrimonio d'amore o patrimonio d'interesse?

Giuliano Volpe

Dove la scuola soffre di più

Alessandro Cavalli

I beni confiscati alle mafie, opportunità di sviluppo locale

Vittorio Martone

Il lavoro sociale nel Mezzogiorno

Andrea Morniroli

I disoccupati organizzati, un movimento di lunga durata

Stefano Boffo

Lasciare il Mezzogiorno

Roberto Impicciatore, Salvatore Strozza

una finestra su Napoli

Immagini diverse della stessa città: da «I Soprano» a «Gomorra»

Francesco Chianese

macinalibro

Mafie del Nord, a cura di Rocco Sciarrone

Giuseppe Berta

intervista

Intervista a Joel Mokyr

Emanuele Felice, Joel Mokyr

la finestra sul mondo

Il governo della Polonia dopo il voto

Carla Tonini

Spagna: è la fine del bipartitismo?

Jorge del Palacio

Turchia, migrazioni e crisi siriana

Fabio Salomoni

profilo

René Girard

Roberto Escobar

taccuino


Gli altri fascicoli dello stesso anno

n° 6

La democrazia, per sua natura, è sempre in crisi, perché anche nei suoi momenti migliori non riesce mai a soddisfare le domande di uguaglianza e di buon governo che le si rivolgono.

n° 5

A breve verrà eletto il nuovo presidente degli Stati Uniti, il Paese tuttora egemone. Gli elettori sceglieranno, anche per noi, tra un abile e spudorato demagogo e una rappresentate dell’élite politica tradizionale, con non poche cicatrici sulla sua dura scorza.

n° 4

Questo fascicolo è dedicato in buona parte alla riforma costituzionale, il cui referendum confermativo sarà l’evento politico cardine dell’autunno. La sezione monografica riporta, oltre alle prefazioni del direttore della rivista e di quello dell’Associazione – di avviso in buona parte diverso – due interventi a favore e due contro.

n° 3

Dopo l’articolo di apertura di Roberto Escobar, che offre una bella e ampia riflessione da filosofo della politica sulla questione migratoria, questo numero ospita un blocco monografico dal titolo «Giovani con riserva» sulla condizione giovanile nel nostro Paese e sui divari tra generazioni nei diversi aspetti: il lavoro, dopo la riforma caratterizzata dal jobs act;

n° 2

Le prossime elezioni amministrative toccheranno oltre 1.300 comuni, tra i quali Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli. In questo numero al voto viene dato largo spazio, soprattutto in considerazione del fatto che proprio all’elezione del sindaco è demandata la grande responsabilità di tenere in piedi un rapporto se non virtuoso almeno non conflittuale e un poco costruttivo tra i cittadini e la politica.

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