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n° 4

I lettori avranno tra le mani la rivista dopo le ferie estive, mentre questo editoriale viene scritto prima: ci auguriamo che il clima sarà allora cambiato, perché quello che si percepisce adesso, e trapela da questo numero, non è certo entusiasmante. Partiamo dalla «finestra sul mondo»: Acconcia sull’Egitto, Petrillo sulla Serbia, Landi sull’India ci raccontano di Paesi importanti in cui la democrazia fa fatica ad attecchire o svilupparsi. Corruzione, populismo, nazionalismo estremo sono caratteri endemici che sembrano aggravarsi più che recedere. Mentre veniva rappresentata come una felice e sorprendente eccezione, l’India è ora minacciata da un radicale rovesciamento di élite politiche, anche se Landi si sforza di trovare una stretta via d’uscita al successo elettorale di Modi e del Bjp. A questi articoli va poi aggiunto un contributo significativo che abbiamo tratto dal nostro «archivio»: uno scritto personale e ancora attualissimo, commovente e discutibile, di Aldo Zargani sul conflitto israelo-palestinese, straordinario nel rappresentare la coazione a ripetere alla quale questo infelice pezzo di mondo sembra condannato. 

Indice del fascicolo 4/14

editoriale

Fine della demografia? L'agenda post-2015 per lo sviluppo sostenibile

Massimo Livi Bacci

il caso italiano

Sulla strada delle riforme

Andrea Morrone

Un altro anno a scuola: un nuovo anno?

Mauro Piras

Conservatori del Duemila

Valentina Lo Surdo

Il consumo critico antipizzo

Vittorio Mete

Fiat-Chrysler, un modello anomalo

Diodato Pirone

Spazi della condivisione

Cristina Bianchetti, Angelo Sampieri

confronto

sul perché il Sud è rimasto indietro

Michele Salvati, Leandra D'Antone, Giovanni Federico, Renato Giannetti, Pier Angelo Toninelli

l'Europa necessaria

Far crescere il governo dell'Europa

Guido Montani

la finestra sul mondo

Dopo Snowden

Antonio Mutti

L'Egitto di al-Sisi

Giuseppe Acconcia

L'India del nazionalista Modi

Claudio Landi

Populismo e partecipazione nell'era post-Milošević

Enza Roberta Petrillo

archivio: 2000

Sconfinati deserti e angusti spazi

Aldo Zargani

profilo

Jacques Le Goff

Ottavia Niccoli

macinalibro

Alan Ryan, "On Politics"

Mario Ricciardi

Cattaneo ricerca

Un dato inaspettato: cala il tasso di preferenza

Marco Valbruzzi, Rinaldo Vignati

l'anno scorso a Marienbad

Ripensare il 1914

Gian Enrico Rusconi

idee

Eredità greche

Mauro Bonazzi

taccuino


Gli altri fascicoli dello stesso anno

n° 6

Il saggio d’apertura di Francesco Tuccari è una guida densa ed efficace alle ragioni profonde della crisi attuale; ad esso sono utili complementi l’articolo sul ritorno della diseguaglianza di Melloni e Soci e la recensione di Magali Sarfatti Larson all’importante libro di Block e Somers su The Power of Market Fundamentalism.

n° 5

Il saggio d’apertura di J.H.H. Weiler chiarisce subito una verità drammatica: sta crollando un quadro relativamente stabile e prevedibile di rapporti di forza internazionali. E non sono good news per noi europei.

n° 3

Apriamo con Avishai Margalit e la sua tesi originale e profonda, che fa riflettere se si pensa all’Europa e all’assenza di un demos europeo: la vera libertà si può esercitare solo quando «ci si sente a casa», nel proprio Paese.

n° 2

Con le elezioni europee quest’anno è in gioco qualcosa di più importante del solito: un censimento pro o contro il tentativo di procedere e insistere sulla strada dell’unità europea. È in questo modo che gli autori degli articoli europei qui presentati leggono la crisi del grande progetto di Unione.

n° 1

Il numero è aperto da un saggio di Michele Salvati che, richiamandosi ironicamente ai vecchi standard da congresso di partito, tenta quella che si sarebbe detta un tempo l’«analisi della fase».

Scopri gli altri trimestrali

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