A che punto siamo con le primarie. Il duello delle primarie del centrosinistra è alle porte, e lo scontro pronto per essere consumato. Bersani e Renzi, secondo gli ultimi sondaggi, sembrano ormai gli unici a potersi contendere l’ambita poltrona di leader del centrosinistra. La classifica “provvisoria” vede Bersani in testa, con poco più del 40% dei votanti che lo sceglie; Renzi in seconda posizione, staccato di 6-7 punti, intorno al 35%; Vendola buon competitor, ma con una quota di scelte comunque inferiore al 20% di chi è intenzionato a recarsi alle urne. Puppato intorno al 5% e Tabacci buon ultimo, come peraltro c’era da aspettarsi. La quota di indecisi dovrebbe essere decisamente bassa. Gli elettori delle primarie, insomma, sembrano avere le idee chiare. I fedeli storici del Pd, dalla sua nascita, stanno in netta maggioranza con l’attuale segretario, mentre i fedeli “comunisti” (di Sel o Rifondazione) scelgono per la maggior parte Vendola e, in seconda battuta, Bersani, lasciando a Renzi solo qualche spicciolo.

Come raccontano tutti i manuali di strategia di comunicazione, il vero nodo della campagna elettorale per le primarie riposa allora nella conquista dei nuovi elettori. Tra i “fedeli di area” non c’è competizione: come dicevamo, chi è da sempre vicino al Pd sceglie il suo attuale capo, chi è comunista predilige Vendola. Renzi sembra essere al contrario molto gradito a coloro che non hanno forti appartenenze acquisite, ai più giovani (fino ai 45 anni), a quelli con un livello culturale più elevato (simile in questo a Vendola), ai residenti nei centri più abitati, alle donne. Bersani raccoglie i maggiori consensi tra le fasce di popolazione più adulte (dai 45 in su), tra coloro che possiedono un titolo di studio medio-basso e che risiedono nel settentrione del Paese. Vendola, come ci si aspettava, ottiene ottimi consensi al Sud, tra i laureati e tra i trentenni.

Sui risultati conclusivi della competizione, i dubbi su chi sarà il vincitore sembrano pochi: la vittoria di Bersani viene data infatti come la più probabile, anche da coloro che non pensano di votarlo. Che sia una battaglia che potrà mietere vittime è però un dato importante da sottolineare, perché le scelte di uno o dell’altro dei contendenti portano con sé anche una notevole dose di (parziale) disistima per l’avversario diretto. Tra coloro cui piace Bersani, Renzi viene infatti visto in maniera non particolarmente positiva, e viceversa. Lo stesso capita con Vendola nei confronti degli altri competitor. E questo accade in un momento in cui lo scontro non è ancora entrato nel suo momento topico. Cosa accadrà nei giorni immediatamente precedenti le primarie?

Emerge un bel quadro dell’attuale elettorato di centrosinistra, che pare essere attraversato da molte opinioni differenti, e da una sotterranea corrente di distinguo, che probabilmente porta con sé peculiari rappresentazioni del mondo e del modo di fare politica. Opzioni e sentimenti del popolo delle primarie che saranno comunque un problema non facile da gestire nel futuro, per ricompattare queste diversità, qualunque sarà alla fine il vincitore delle primarie, qualunque sarà il candidato premier.

Ma Renzi può vincere? È la domanda che si pongono tutti, da quando il sindaco di Firenze ha lanciato la sua sfida. Se il suo risultato al primo turno fosse buono, con un distacco cioè inferiore ai 5-6 punti, godrebbe di un evidente sprone per il ballottaggio, simile a quanto successe per il M5S nelle recenti amministrative. Capace quindi di un possibile boom di consensi, simboleggiando agli occhi degli elettori più tiepidi, magari meno interessati, “il nuovo” che avanza. Quel che è certo è che, forse per la prima volta, la funzione delle odierne primarie non sarà più quella della mobilitazione di un popolo, di una festa democratica, come era accaduto soprattutto per Prodi e Veltroni e, in parte, anche per Bersani tre anni fa. Allora, il vincitore era sostanzialmente già noto prima della consultazione. Questa volta è l’incertezza che la fa da padrone. E sarà una competizione vera.

 

“Questioni Primarie” è un osservatorio sulle primarie 2012 del centrosinistra. Un progetto di Candidate & Leader Selection, realizzato anche grazie alla collaborazione con rivistailmulino.it. Ogni settimana, sino al 25 novembre, su queste pagine verranno ripresi due dei contributi pubblicati nell’ambito del progetto, tutti disponibili, anche in formato pdf, sul sito di Candidate & Leader Selection.