«Ogni lettura importante reca con sé i segni di una relazione straordinaria, mai pacifica, mista di inquietudine e di ebbrezza, come quando un canto si innalza d’improvviso e trova la sua armonia. Il libro allora diventa una creatura, che hai sempre a fianco e che porta nella tua vita i suoi affetti, le sue ragioni a interpellare i tuoi affetti, le tue ragioni»

Tanto è manifesto l’appetito di Ezio Raimondi per i libri, che un’allieva impertinente gli attribuì la qualifica di "libridinoso". Non è però la passione del collezionista o del bibliomane. Il libro, dice Raimondi, è una creatura che ci parla, e leggere è un’occasione di incontro e di amicizia. Riandare ai libri che ci hanno accompagnato negli anni significa allora davvero ritrovare pagine e persone che ci sono state amiche. Mentre l’età di Gutenberg volge forse al tramonto, la parola vivida di questo grande lettore testimonia l’inesauribile tesoro di conoscenza e affetti che l’esperienza del libro sa portare nella nostra vita.

 

Ezio Raimondi è professore emerito di Letteratura italiana nell’Università di Bologna. Tra i suoi numerosi libri pubblicati dal Mulino segnaliamo Retorica d’oggi (2002), Un’etica del lettore (2007), Il senso della letteratura (2008), Ombre e figure. Longhi, Arcangeli e la critica d’arte (2011).

 

Le voci dei libri, a cura di Paolo Ferratini, Collana "Intersezioni", Il Mulino, 2012, pp. 128, € 13,00