Tutte le donne del presidente. Martedì 5 giugno la notizia è rimbalzata su tutti gli organi d'informazione: il presidente del Paraguay, Fernando Lugo, ha riconosciuto legalmente un figlio di dieci anni. Sull’edizione online dell’"Abc color", uno dei più diffusi quotidiani paraguayani, è stato lanciato un sondaggio in cui si chiedeva se fosse possibile che Lugo avesse altri figli, ma illegittimi. E i lettori hanno risposto con un travolgente successo del «sì». Praticamente una certezza. A condizionare l’opinione pubblica, probabilmente, è stato qualche precedente. Tre anni fa, infatti, lo stesso Lugo, riconobbe  un altro bambino. La vicenda, avvenuta in concomitanza con i festeggiamenti del primo anno di presidenza, aprì la strada ad altre richieste. Nel 2010, infatti, il presidente si sottopose al test del dna per stabilire un’ulteriore eventuale paternità. Gli esami, allora, ebbero esito negativo, ma, al momento, sulla testa di Lugo pendono ancora altre possibili ipotesi di paternità. Alcune di queste sembrano risalire a molti anni fa, ossia a quando Lugo era vescovo della regione di San Pedro, una delle più povere di tutta l’America Latina. Altre, invece, riguardano anni più recenti, prossimi all’elezione alla presidenza del 2008 (un’elezione che portava un prelato al Palacio de los López, la storica residenza presidenziale del Paraguay, ponendo fine a più di sessant'anni di governi del Partido Colorado).

Nel 2008, Lugo presentò in campagna elettorale un programma politico basato sulla riforma agraria. Il suo bagaglio culturale era quello di un sacerdote che, cresciuto all’ombra della teologia della liberazione, era diventato il referente sociale e politico delle leghe agrarie, appoggiando attivamente le lotte dei braccianti paraguaiani. La figura di Lugo evocava, per certi aspetti, la sobrietà di un orizzonte etico di tipo «pauperista». A questo si accompagnava l’idea di rottura, di cambiamento di un sistema di potere immobile. Sobrietà e cambiamento che, in maniera iconoclasta, si riflettevano su una personalità dai modi e dai tratti sì austeri, ma cordiali. La sobrietà e il cambiamento sfoggiati durante la campagna elettorale stridono con i casi di paternità che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni della presidenza Lugo. Il sistema politico paraguayano, infatti, era fin troppo abituato alle relazioni extraconiugali: otto presidenti su quarantacinque sono figli di madri nubili e perlomeno diciassette presidenti hanno avuto figli illegittimi. E addirittura, un presidente, Eligio Ayala, rimase ucciso nel 1930, due anni dopo la fine del suo mandato, in un duello per questioni passionali. Nemmeno la questione della paternità sacerdotale è un tema nuovo per la realtà latinoamericana. Il Movimiento latinoamericano de sacerdotes casados ha contato più di centomila sacerdoti che hanno lasciato l’abito talare per formare famiglia. Il caso di Lugo, tra l’altro, sembrava essere di pubblico dominio, come ha dichiarato il vescovo di Ciudad del Este, Rogelio Livieres, nel 2009.

A ben vedere, però, nel caso del riconoscimento di quest’ultima paternità di Lugo, non v’è stato alcun dibattito sul celibato dei sacerdoti, dibattito che, invece, nel caso del primo riconoscimento del 2009, era emerso in Paraguay e non solo. La società paraguayana è sembrata morbosamente incuriosita ma anestetizzata di fronte alla questione. Questa risposta rivela, dunque, un’accettazione passiva delle umane debolezze che compaiono persino in figure austere e sobrie come quella del presidente Lugo. Non v’è dubbio che la questione del riconoscimento di figli nati da relazioni extraconiugali è un’altra freccia nell’arco dell’opposizione, a un anno di distanza dalle elezioni presidenziali. Per un presidente in carica, che deve già affrontare innumerevoli difficoltà storico-sistemiche, la via per la riconferma sembra essere tutt’altro che in discesa. La povertà diffusa del Paraguay, la mancanza di una solida maggioranza presidenziale, il "tintinnio di sciabole" che solo due anni fa ha agitato lo spettro di un golpe militare sono i principali ostacoli per la rielezione di Lugo. E anche il fatto di aver sparso figli in lungo e in largo per il Paese, di certo, non aiuta.