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n° 3

Apriamo con Avishai Margalit e la sua tesi originale e profonda, che fa riflettere se si pensa all’Europa e all’assenza di un demos europeo: la vera libertà si può esercitare solo quando «ci si sente a casa», nel proprio Paese. Al voto per il rinnovo del Parlamento europeo dedichiamo diversi articoli importanti (uno dei quali scaricabile liberamente), ma ci torneremo sopra nel corso del semestre italiano. Tra gli altri contributi, segnaliamo Emanuela Ceva e Maria Paola Ferretti sull’obiezione di coscienza dei medici all’interruzione di gravidanza (l’analisi è spietata) e Gabriele Della Morte sul sovraffollamento delle carceri. Nella sezione monografica intitolata Statalisti? Florio e Onida discutono un appassionato articolo di Mariana Mazzucato. Un cenno almeno meritano l’intervento di Ugo Cardinale, che denuncia L’equivoco del neo-umanesimo, in polemica con un precedente saggio di Asor Rosa, Esposito e Galli della Loggia, e il “profilo” di Ezio Raimondi che abbiamo chiesto ad Andrea Battistini, cui si aggiunge il ricordo personale di Ugo Berti.

Indice del fascicolo 3/14

editoriale

Sentirsi a casa

Avishai Margalit

il caso italiano

Gli elettori del Movimento 5 Stelle sono di destra o di sinistra?

Pasquale Colloca, Piergiorgio Corbetta

Il nodo dell'uscita dalla crisi

Carlo D'Adda

194 e obiezione: è vera coscienza?

Emanuela Ceva, Maria Paola Ferretti

La questione carceraria fra diritto e clemenza

Gabriele Della Morte

Come e cosa valutare a scuola

Paolo Sestito

elezioni europee

La crisi populista dell'idea europea

Dominique Reynié

Un voto sottovalutato ma fondamentale

Marco Valbruzzi, Rinaldo Vignati

Euroscettici? Sì, ma come

Gianfranco Baldini

Astenersi contro l'Europa

Dario Tuorto

Le grandi contraddizioni della destra populista

Manuela Caiani

Le conseguenze del voto sulla governance europea

Pier Virgilio Dastoli

confronto

sull'Europa in trappola

Franca D'Agostini, Maurizio Ferrera

l'Europa necessaria

La crisi del lavoro

Davide Antonioli, Paolo Pini

statalisti?

Ripensare la concezione di Stato

Mariana Mazzucato

Stato, conoscenza e ricchezza delle nazioni

Massimo Florio

Lo Stato catalizzatore

Fabrizio Onida

profilo

Ezio Raimondi

Andrea Battistini

macinalibro

Pierluigi Ciocca e Ignazio Musu (a cura di), "Natura e capitalismo"

Pippo Ranci

Cattaneo ricerca

Orfani delle Stelle. Il voto «grillino» a Roma e in Sardegna

Luca Pinto, Marta Regalia

idee

L'equivoco del neo-umanesimo

Ugo Cardinale

un ricordo di Ezio Raimondi

taccuino


Gli altri fascicoli dello stesso anno

n° 6

Il saggio d’apertura di Francesco Tuccari è una guida densa ed efficace alle ragioni profonde della crisi attuale; ad esso sono utili complementi l’articolo sul ritorno della diseguaglianza di Melloni e Soci e la recensione di Magali Sarfatti Larson all’importante libro di Block e Somers su The Power of Market Fundamentalism.

n° 5

Il saggio d’apertura di J.H.H. Weiler chiarisce subito una verità drammatica: sta crollando un quadro relativamente stabile e prevedibile di rapporti di forza internazionali. E non sono good news per noi europei.

n° 4

I lettori avranno tra le mani la rivista dopo le ferie estive, mentre questo editoriale viene scritto prima: ci auguriamo che il clima sarà allora cambiato, perché quello che si percepisce adesso, e trapela da questo numero, non è certo entusiasmante.

n° 2

Con le elezioni europee quest’anno è in gioco qualcosa di più importante del solito: un censimento pro o contro il tentativo di procedere e insistere sulla strada dell’unità europea. È in questo modo che gli autori degli articoli europei qui presentati leggono la crisi del grande progetto di Unione.

n° 1

Il numero è aperto da un saggio di Michele Salvati che, richiamandosi ironicamente ai vecchi standard da congresso di partito, tenta quella che si sarebbe detta un tempo l’«analisi della fase».

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